Artigli

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chi lo sa me lo dica

Artigli che ti penetrano la carne

che si attaccano al costato

stringendo con estrema forza

di passione,

di ricordo.

Stretta mortale,

stretta d’amore,

che toglie il fiato,

che più non hai.

Rivoli di sangue caldo colano sul ventre,

lo segnano,

ne imprimono il peso,

l’odore,

l’umore.

Tracce indelebili.

Nell’ultimo fiato sospeso

lo sguardo sfoca al ricordo.

Mancano le parole,

sfuggono i pensieri.

La penna giace inerte

e gli occhi sentono il peso:

della fatica.

Artigli che ti penetrano la carne.

Vorresti ancor sentire

quel dolore,

per gustarne

tutto il suo sapore sanguigno.

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