Non è scarsa igiene, sia chiaro. È qualcosa di più personale come la voglia di fare, l’impellente necessità di essere appagati dalla realizzazione di un’azione X che provoca piacere personale. Anche se questa è rivolta agli altri. Quindi sia esso volontariato, attivismo o semplice egocentrismo fattivo. Ecco. Ci avete riflettuto mai su come spendersi per gli altri sia un atto ancestralmente egoistico? Si prova piacere e appagamento nel fare qualcosa per individui che non siamo noi o per situazioni che non ci riguardano, ed è proprio questo senso intimo e profondo che proviamo nell’agire che ci spinge a farlo. Siamo un animale sociale che guarda e guarderà sempre al proprio benessere. E credo sia giusto così. Bisogna però farlo seguendo il nostro intimo essere, non quello che fa la massa o ciò che viene considerato giusto fare da chi non siamo noi. Raggiungere questo obiettivo interiore porta a trovare un buon rapporto di inserimento nella società umana e naturale, a relazionarsi con gli altri e con i “sistemi”. Si definiscono i propri spazi e confini imparando cosa è meglio per noi con la consapevolezza di poter entrare e uscire da questi limiti, di accettare in proporzioni variabili influssi esterni. Oggi non lo fa quasi nessuno. Ci sono sempre più, meno umani e molti più automi.
In Foto Talos: per i Cretesi il primo ‘automa’ mai creato. Interamente di bronzo, era pressoché invincibile poiché invulnerabile eccezion fatta per un punto sul tallone. Talos era una creatura gigantesca creata da Efesto il fabbro degli dèi e donato ad Europa che lo pose a guardia dell’isola. Nello specifico il vaso di Talos che ha una sua vicenda particolare.