INTRODUZIONE
Chi mi conosce lo sa. In fondo, sotto al cinismo e a una contraddittoria misantropia latente si nasconde una sorta di animo ambientalista. Beninteso, e ci tengo a sottolinearlo, quello che “faccio per l’ambiente”, in realtà lo faccio per me. Non lo faccio per salvare la Natura. Questo per due motivi sostanziali: sarei ipocrita nel dirlo e secondo ma ben più importante, l’ambiente non ha bisogno di essere salvato. Credete forse che cesserà improvvisamente di esistere per incuria umana? Qualsiasi danno facciamo all’ecosistema Mondo non lo facciamo al pianeta Terra, lo facciamo ai piccoli equilibri che tengono in vita il genere umano e le altre specie. Siamo noi, se proprio, quelli a cui si deve stringere il culo. Il Mondo se ne sbatte altamente se domani è pieno di plastica o non c’è più acqua o cibo. Alla fine, come succede ogni giorno per una qualche specie vivente, anche noi esseri umani diventeremo un altro tassello evolutivo destinato inevitabilmente all’estinzione. La Natura, con i suoi tempi lunghi, ma imprescindibili, continuerà la propria strada evolutiva con nuovi protagonisti.
Vi consiglio questo breve pezzo di stand up di George Carlin perché esprime alcuni concetti che condivido.
Oggi l’ambientalismo è moda, è autoreferenziale e non guarda con sincerità alla realtà. Si riempie di ipocrisia e si nasconde dietro la nobiltà d’animo. Ecco, il mio ambientalismo non è autoreferenziale, spesso è contraddittorio e non guarda strettamente alla salvaguardia del mio habitat, inteso come uomo che salva il mondo; mi fa solo schifo la plastica negli oceani, nella terra, nei cibi che mangio. Mi fa schifo il continuo rovinare il paesaggio con il cemento, l’eccessiva urbanizzazione e la stupidità dell’essere umano di distruggere quel che a me piace guardare: gli straordinari giochi della Natura.
L’uomo può anche estinguersi, ma le biliardi di soluzioni che la natura esprime oggi e che continuerà a esprimere in avvenire attraverso i più disparati “concetti” di vita, ecco, questi esisteranno per sempre, e a me proprio questi piace guardare. Siccome non ho tempo per aspettare di rimanere l’ultimo uomo sulla Terra e quindi godermi lo spettacolo della Natura in santa pace, ecco che ogni tanto decido di fare qualcosa che aiuti a preservare questo mio personale piacere “ambientale”.
Cerco di salvaguardare il più possibile quello che di naturale mi circonda, non per salvarlo da quel gioco cruento che è la vita e l’evoluzione stessa, o ancor più ipocritamente dall’uomo, ma per poter ammirare quelle bellezze che condividono con me il tempo concessomi su questa sfera blu fluttuante nell’infinità dello spazio a pochi passi da una delle migliaia di stelle dell’universo cosmico.
LA RUBRICA
Quindi, nel dare avvio a questa rubrica che avrà una cadenza “accidentale” vi presento la prima azione concreta per eliminare un po’ di plastica e permettermi di vedere, quando navigo nel Tirreno, la Natura (animale, vegetale e inanimata) senza condimento di polietilene.
ACQUA IN VETRO SOTTO CASA
Qui in Trentino, dove vivo, abbiamo l’acqua potabile in casa ed è una vera fortuna. Sul serio, non è un elemento da sottovalutare. E non sa di cloro. Va anche detto che però è molto ricca di calcare, quindi non proprio idonea a chi è soggetto a calcoli renali e affini. Ci sono molte soluzioni per ovviare a questo problema e di certo le bottiglie di plastica delle più disparate marche non sono quella giusta.
Un’alternativa, se non volete installare sistemi di purificazione dell’acqua ulteriori al vostro lavello, è quello di utilizzare le fontane d’acqua a microfiltrazione che, sempre fortunatamente, nel mio Comune sono state installate. Qui l’acqua dell’acquedotto già altamente controllata viene ulteriormente purificata. Potrete così scegliere se avere “l’acqua del sindaco” liscia o gassata. A questo punto non vi resta che procurarvi delle bottiglie di vetro e il gioco è fatto. Il costo è davvero basso. Varia in base all’operatore, ma non arriva a superare i 0,06 €/l.

Basta acqua nelle bottiglie di plastica. È un’anomalia tutta italiana. Siamo il paese che consuma più acqua in bottiglia in Europa e il secondo nel mondo. Vi lascio il link al rapporto Legambiente e Altreconomia del marzo 2018. QUI
Diciamo pure, per chiarezza, che le bottiglie di vetro hanno un costo superiore a quelle di plastica. Ma non sono così deteriorabili. Il vetro non si sfibra in filamenti di microplastiche che poi finiscono nelle nostre bevande o pietanze e quindi nei nostri organismi. Al momento, infatti, il grado evolutivo raggiunto non ci permette di digerire il polietilene come non lo permette ad altre specie animali, i pesci ad esempio. È sempre più frequente lo “spaghetto allo scoglio al ricordo di miroplastiche”, piatto che per ora vorrei evitare di trovarmi innanzi in un bel ristorantino tropeano. Va da sé che se vi comprate due casse da sei bottiglie da litro (una per la frizzante e una per la naturale) il costo iniziale sale rispetto ai primi acquisti di casse d’acqua al supermercato, anche rispetto a quelle con la bottiglia di vetro con vuoto a rendere.

Perché preferire questo sistema (per chi come me ha la fortuna di avere queste fontane vicino casa) rispetto al vetro con vuoto a rendere in un qualsiasi supermercato? Perché oltre ad abbattere l’uso di plastica, si vanno ad abbattere anche le emissioni di Co2 derivate dal trasporto dei pieni e dei vuoti, non tanto di noi che andiamo al supermercato, ma quelle dei camion che dalla fonte di imbottigliamento smistano i pallet di acqua nei vari punti.
E perché non affidarsi solo all’acqua di rubinetto? Fatelo pure e state tranquilli che dove l’acqua è buona quella di rubinetto va benissimo. Può essere ricca di calcare, come la mia o avere qualche inconveniente di infiltrazioni e quindi può succedere, ed è successo anche qui in Trentino, che vi si trovino all’interno alcuni batteri. È il recente caso dell’acqua di Vigo di Fassa che ha portato almeno 90 persone ad avere forti mal di pancia per la presenza di Escherichia coli.

Avere un secondo sistema di filtraggio come quello di queste fontane è una sicurezza in più che previene anche nei rari casi di mal funzionamento dei normali sistemi di filtraggio degli acquedotti pubblici.
Non voglio far pubblicità ne men che meno percepisco fondi dall’azienda, ma questa è quella che ha installato questi sistemi nel mio Comune e quindi mi sembra giusto citare la ProAcqua e le caratteristiche tecniche dell’impianto.
- Eroga acqua liscia e gassata gradevolmente fresca in quantità pressoché illimitata
- A norma di legge per i diversamente abili
- Design antivandalico senza particolari sporgenze/appigli danneggiabili
- Tettoia di protezione a norma di legge
- Coibentazione interna anitigelo
- Erogazione dell’acqua tramite pulsanti elettrici a bassa tensione antivandalici, programmabili per quantità e tipo d’acqua
- Piano d’appoggio per le bottiglie da riempire e per quelle già riempite
- Vaschetta raccogli gocce direttamente collegata allo scarico per evitare la fuoriuscita d’acqua che l’inverno potrebbe ghiacciare
- Illuminazione notturna a LED a basso consumo elettrico
- Monitor per il passaggio di comunicazioni ed informazioni agli utenti
- Software per la creazione di statistiche di erogazione
- Lampada UV battericida sul beccuccio di erogazione per garantire la protezione da retro contaminazioni
ACCESSORI OPZIONALI
- Impianto fotovoltaico per la riduzione dei consumi elettrici
- Sistema di autenticazione dell’utente tramite tessera RFID
- Elettronica per la gestione dei pagamenti tramite tessera RFID
- Gestione delle comunicazioni e della pubblicità
- Sistema di filtrazione conforme alle normative italiane
- Lampada UV battericida in ingresso ed in uscita
- Videosorveglianza consultabile in remoto
- Personalizzazione nei colori e grafiche delle tessere
- Sistema GSM per la diagnostica in remoto
- Sistema di reportistica consultabile via web
- APP per smartphone Apple ed Android per la ricerca degli impianti più vicini