La politica non è una cosa pulita. Vi ho tolto il dubbio. Non esistono sgrassatori chimicamente studiati per renderla scintillante nel rispetto dei cittadini. Non esistono partiti, movimenti, club del tarassaco, fondazioni del trisac che siano in grado di rendere questo sistema etico e pulito. Chi crede di poterlo fare non sa cosa sia la politica, non vi ha mai avuto a che fare ed è ancora convinto che le fiabe, da Andersen ai fratelli Grimm, finiscano bene con “E vissero tutti felici e contenti”. I motivi sono sostanzialmente due. La politica è fatta di uomini e ogni uomo ha i propri pensieri, i propri limiti e i propri ideali che è capace di “smussare” a seconda delle situazioni per quello che è un istinto naturale (un tempo animale, oggi convertito in sociale) che è quello della sopravvivenza. Il secondo motivo riguarda il ruolo della politica che è quello di essere il mediatore dialettico tra le parti per il raggiungimento di un risultato voluto. Le mediazioni, non a caso così come i baratti, hanno sempre un costo. Il costo è lo scarto del processo di mediazione. E come tutti gli scarti, sporca. Queste dinamiche non possono essere disgiunte dalla politica che è materia dell’uomo, non del grande spaghetto volante. Non dobbiamo sorprendercene. Dobbiamo invece ritornare a conoscere, capire e apprendere la politica e come questa si muove. Si deve semplicemente vigilare che il costo non sia eccessivo e che non vada a ledere il mandato della politica, il suo fine ultimo, quello di mediare tra le parti per ottenere ciò che il popolo ha chiesto con il voto democratico. Anche sporcandosi. Non continuate a gridare che la politica è sporca, lo è per ovvie ragioni. O siete davvero convinti che basti un bacio per svegliare la Bella Addormentata?
