INTRODUZIONE
Ci sono emozioni che non si dimenticano e che spesso sono legate a quanto si sta facendo in quel preciso momento. Non tanto quindi il luogo, ma l’intreccio complesso di occasioni che in quella giornata, ora o periodo, si sono verificate in una concatenazione che ci ha portato a vivere una gioia immensa. Noi, questa gioia, l’abbiamo provata al termine del percorso sul Monte Vignola perché abbiamo alzato l’asticella, allungato il percorso, siamo saliti di quota. È bene chiarire che sapevamo di poterlo fare, non è stato un azzardo, ma tra il sapere e il mettere in pratica c’è molta differenza. Ancora una volta possiamo dirvi, confermare e sottoscrivere che i bambini non sono un peso e con loro si possono vivere avventure incredibili.
Questa è la storia del giro del Monte Vignola con Matilde sulle spalle, la nostra grande famiglia al passo e con tanta natura e tante emozioni!

COME ARRIVARE
Dall’A22 uscire al casello Rovereto Sud – Lago di Garda Nord e seguire le indicazioni per Mori – Brentonico. All’interno dell’abitati di Mori salire verso Brentonico e da lì continuare in direzione Polsa. Fate attenzione al bivio sulla curva che divide la Polsa dalla località di San Valentino.
- Per chi proviene dal Garda Trentino seguire le indicazioni per Rovereto, poi Mori e sempre nei pressi dell’abitato seguire per Brentonico, quindi Polsa.
In Polsa parcheggiate nell’ampio parcheggio libero antistante il Camping Polsa
ITINERARIO
Dal Camping Polsa, (tenetelo alle vostre spalle) avrete di fronte la strada sterrata per Malga Susine. Prendete, invece, il sentiero alla vostra sinistra dirigendovi verso Est, verso la Valle dell’Adige. In breve vi troverete già immersi nel verde dei prati.
La strada sterrata vi permetterà di ammirare la vallata sottostante in tutta la sua massima estensione settentrionale. Giungerete ad un cancello di legno. Apritelo e chiudetelo alle vostre spalle. Serve per non far scappare gli animali al pascolo che vivono il Monte Vignola come il loro habitat. Sulla destra un piccolo sentierino vi condurrà a Malga Vignola dalla quale si nota il grande impluvio per la raccolta dell’acqua piovana costruito dagli austro-ungarici ed alcune ex caserme, smantellate dagli abitanti del luogo per ricostruire le proprie abitazioni. Lungo tutto il tragitto incontrerete numerosi resti e attestazioni della Grande Guerra. Per questo, un manuale interessante da avere e che potete ottenere in versione cartacea gratuitamente in una delle Apt è il volume del Museo della Guerra di Rovereto intitolato «I luoghi della Grande Guerra in Vallagarina». Qui in versione digitale.
https://issuu.com/rovereto1921/docs/20150427_mgr_gg_vallagarina_120x220
Proseguendo sul sentiero principale si arriverà al punto più orientale del Monte Vignola. Lì potrete ammirare alla vostra sinistra il monumento del gruppo alpini Cima Vignola. Proseguento a sinistra si raggiunge la cima del Monte Vignola (1.606 m) sulla quale sono poste alcune postazioni circolari in cemento per la contraerea che gli italiani realizzarono solo dopo il 1915. Ritornate sui vostri passi fino al monumento degli alpini e proseguite seguendo il tracciato che sale. Alla vostra sinistra ammirerete la valle dell’Adige nella direzione di Ala, Passo Buole, infatti in questa zona si possono incrociare alcuni sentieri che portano ad Avio. Proseguendo raggiungerete la cima nei pressi di un impianto di risalita attivo durante il periodo invernale.
Puntate in direzione sud ovest e iniziate una leggera discesa tra pascoli e piccoli boschetti. Qui potrete ritornare verso Malga Susine oppure proseguire in direzione della Bocca d’Ardole (m.1.387), prima di raggiungere la quale, attraverso un’altra piccola digressione, si potrà arrivare ad una croce panoramica. Proseguendo lungo il sentiero della Pace, quando il sentiero torna a salire siete giunti in prossimità del Corno della Paura. Un punto vertiginoso e strapiombante che vi farà godere di una vista sulla Valle dell’Adige meridionale. Dopo qualche tornante si arriva ad una serie di gallerie realizzate dal Genio Militare italiano.
Vi sono inoltre i resti di una teleferica che saliva da fondovalle e qualche rudere di baracche e postazioni di artiglieria. La gallerie, in estate, se percorse nelle ore più luminose del giorno non necessitano l’uso di una torcia, ma è buona norma avere un punto di luce con sé sempre. Può bastare il flash del cellulare. Si arriva così alla cima del Corno della Paura (1.470 m). Avanti fino a incontrare un nuovo cancello identico a quello iniziale. Chiudetevelo alle vostre spalle. Pochi metri e incrociate un cippo e la strada asfaltata. Scendete a destra e percorretela fino ad incrociare il tracciato da sci.
A questo punto seguite il tracciato “invernale” fino a Malga Susine. Fate una sosta per rilassarvi e poi continuate (meno di 15 minuti) fino al parcheggio di partenza.
IN BREVE
Percorso: E – Escursionistico adatto anche ai bambini con buona capacità di camminare.
Passeggino: No (Non per tutto il tragitto)
Zaino/gerla: Sì
Durata: 5h (escluse eventuali soste e fermate)
Dislivello: circa 150 metri
Paesaggio: frutteti, boschi, crinali, fiumi, lago
Sito: di interesse naturalistico e paesaggistico
Che meraviglia questi posti! Ci vado spesso e non smettono mai di sorprendermi.
Sì, sono davvero posti incredibili che spesso chi abita nei dintorni non conosce!
Ho cominciato a seguire i vostri racconti dalla prima escursione e adesso che mi traferirò sul Garda non vedo l’ora di vedere questi splendidi scenari insieme ai miei bimbi. Grazie, Ciao!