Caffé & Pensieri
Nero e amaro il caffè si placa nella tazza dopo uno stizzito borbottio…
… e la giornata prende il via.
«Potrei rinunciarvi, rinunciando a me. Allora, forse, non è il caso di pensarci. Non possiamo rinunciare a noi stessi». (l.o)
«Dura troppo poco quel momento della mattina, occhi socchiusi, che separa l’arrovellarsi dei pensieri notturni dalle incertezze e debolezze del giorno». (l.o)
«Sarebbe. Per quale malsana ragione ci siamo inventati il condizionale?». (l.o)
«Pizzica, prude, brucia, congela, paralizza, soffoca, affanna: il passato, il presente e il futuro». (l.o)
«Se resto fermo, muoio. Un passo alla volta e, pur soffrendo, si costruisce una speranza. Tra queste vette riecheggia il grido silenzioso di chi non si è mai arreso». (l.o)
«Rabbia e rancore ci avvelenano pian piano, o in un lampo bruciante; anche se in essi troviamo il bastone che ci sorregge la vita nei momenti peggiori. Mi chiedo quanta rabbia ha il “buon Dio” per pestare i piedi, di notte, sulla gente di Rieti, Accumoli, Amatrice…». (l.o)
«Non esiste un’unità di misura universale per calcolare la distanza e la lontananza tra due persone». (l.o)
«Ci si attacca a un’idea. Niente di più. Un’idea di vita, di amore, di emozione, di futuro, di chi siamo, di chi vorremmo essere, di cosa stiamo facendo. Ci attacchiamo a un’idea e tutto dipende dalla sostanza di questa idea. L’ipocrisia, o la menzogna, risiede nella nostra cieca convinzione che per forza di cose essa sia solida e tutta d’un pezzo». (l.o)
«Non mi piace tutto questo. Ne sono il solo e unico responsabile; il burattinaio che si è aggrovigliato nelle sue stesse viziose trame». (l.o)
«Quel posto vuoto al bar, al cinema, a teatro, sulla panchina in un prato, in macchina; le orme che mancano sul sentiero; le posate che non vengono sporcate; il bicchiere che rimane nella credenza. Sappiamo da chi dovrebbe essere occupato. Dalla versione di noi stessi che abbiamo perduto, ucciso». (l.o)
«Sulla nostra pelle, ci sono carezze che non si dimenticano. Le dita, delicate, le strette sincere». (l.o)
«Mi hanno chiesto se fosse giusto che una bambina, una figlia, potesse voler sorridere mentre tutto attorno al suo mondo si piangeva la morte. Basterebbe questo a capire quanto crescere ci corrompa. Ci renda sudditi di una natura umana che in origine non ci apparterrebbe. Corri bambina, sorridi anche per chi non può più farlo. Ti ringrazieranno a nome dell’umanità». (l.o)
«Non è solo un caffè. È qualcosa di molto più profondo, un gesto, un rituale. Il motivo per cui mi alzo ogni mattina». (l.o)
«La testa punge l’animo nel vivo. Non per cattiveria, ma per spronare l’uomo a vivere il dolore, ad affrontarlo di petto; e forse, forse, molto forse, non certo a guarire, ma almeno a sopravvivere». (l.o)
«Paghiamo le nostre colpe, sempre. Non è il karma, è più un istinto primordiale; la nostra indole ci spinge a portare il tutto sempre verso l’equilibrio. Un’espiazione volontaria, inconscia». (l.o)
«Si può sempre riscoprire chi siamo, cosa ci anima, quello che vogliamo e quello che realmente facciamo. Non è una questione di volontà, è una necessità personale, spesso difficile da raggiungere, ma essenziale». (l.o)
«Crediamo di poter cambiare per gli altri, ma cambiamo solo quando ci crediamo e lo facciamo per noi stessi». (l.o)
«Ascoltare non è semplicemente chiedere e lasciare che l’altro parli». (l.o)
«Non avere paura di aprirti e mostrare chi sei. Resterà chi troverà confortevole quel tuo abisso». (l.o)
«La capacità di scegliere. Scelta accurata che vada a non cancellare, nascondere, celare, mutare, sporcare, infangare, negare chi siamo. Ma che allo stesso tempo sia partecipe del noi, dell’altro, dell’affetto reciproco, del suo cuore, del suo e nostro futuro». (l.o)
«Un grande puzzle con tanti piccoli pezzi da sistemare secondo un ordine preciso. Tempo e dedizione, e soprattutto voglia. A mano a mano». (l.o)
«L’attesa non è aspettativa. È camminare con gli occhi fissi all’orizzonte per raggiungere la meta». (l.o)
«Ci sono tanti perché, come mai, se solo, se io, in realtà, ma appartengono al passato, a uno ieri che non è oggi. Il presente è ritrovata, difficile, complicata, determinazione». (l.o)
«Così vicini e così lontani. Sta a noi togliere di mezzo ciò che ci separa l’uno dall’altro». (l.o)
«Ci si deve credere alle cose: intensamente e fermamente. Accadranno; in un modo o nell’altro, accadranno». (l.o)
«Cadono le speranze come le foglie in autunno, il freddo inverno dei rimpianti, dei rimorsi, dei perché è alle porte. A testa alta su questo cammino, a testa alta verso la primavera». (l.o)
«Mi basta davvero poco e solo adesso lo so. Cercate di non perdervi, mantenete la rotta, anche nelle insidie più dure». (l.o)
«Ci sono silenzi che raccontano, pause e sguardi mesti che parlano e si confidano, pianti nascosti che gridano aiuto. Abbiate a cuore di accorgervene. Ascoltare è un impegno complesso». (l.o)
«L’attesa è uno spazio nebuloso tra la speranza di farcela e il terrore del precipizio». (l.o)
«Le luci della notte ti ricordano la strada percorsa e le luci dell’alba illuminano il resto della via. Passo dopo posso si avanza nell’oscurità». (l.o)
«Cercatevi. Non tra di voi, cercate voi stessi e troverete chi siete e ciò che vi fa stare bene. Da qui si deve partire». (l.o)
«Cercate gli occhi di quelle persone che sapranno guardare dentro di voi, dentro quel guscio esterno che indossate nella vita. Sono i soli occhi di cui dovrete circondarvi. Gli occhi di amici, parenti, amori». (l.o)
«Si deve sempre mettere un piede davanti all’altro. Anche a fatica. Anche se non si vorrebbe fare altro che stare fermi o correre a ritroso. Il solo modo perché lo ieri si aggiusti nel domani è mettere un piedi davanti all’altro». (l.o)
«Vi serve un faro nella notte. A giorni le nebbie delle indecisioni, dei dubbi e dei perché oscureranno la sua luce. Ma il faro c’è, e la sua intermittente presenza vi sarà da guida». (l.o)
«Una delle doti di un buon marinaio è la pazienza. Egli conosce la meta, sa quale direzione prendere per raggiungerla, ma sa anche che non può imporre la propria velocità. Il vento, il mare, il tempo, qualche imprevisto danno il ritmo dell’avanzata. Il buon marinaio pazienta senza mai perdere la rotta». (l.o)
«I dati mentono. O meglio, dicono più verità. Soggetta all’interpretazione della lettura che ognuno di noi ne vuole fare. Un fatto, tante storie». (l.o)
«Se per una notte non dormite, provate a fare qualcosa che vi piace; così, anche solo con la mente. Almeno non dormirete per qualcosa che vale la pena». (l.o)
«Quanto si può sognare senza cadere alla tentazione di rincorrere il sogno? Un equilibrio tra la quotidianità e la follia». (l.o)
«Cercate di non darvi troppa importanza. La vostra specialità è nell’essenza di voi stessi, senza forzature, senza candeggiature». (l.o)
«Spesso se non sempre ci mettiamo a pensare a cosa gli altri pensano di noi, come ci ricorderanno, come ci vedono. E noi come ci vediamo? Piacciamo a noi stessi e piaceremo agli altri. O anche no, ma non avrà importanza». (l.o)
Pausa. Oggi non ho preso il caffè e non ho pensato. Sappiamo che mento. La colpa è di signore alate, alte, col piede un poco tozzo, con tanti tanti anni sulle spalle, ma quanta eleganza, quanta saggezza, quanti sogni.
«Non abbiate troppa paura di chiudere gli occhi e fare un passo nel buio. Siate rispettosi delle vostre emozioni, vi stanno indicando la direzione». (l.o)
«Lento e tormentato è l’incedere di chi si è posto un obiettivo. La sua realizzazione si nasconde nel passo successivo al precedente, nella costante energica forza del non cedere, mai». (l.o)
«Come il mare all’orizzonte, come un ramo di se stessi che vuoi raggiungere. Un soffio di vento da te. Imposta la rotta e segui il tuo corso». (l.o)
«Non siamo altri. Imparate a capirvi, ad ascoltare voi stessi. Troverete così il modo di stare tra gli altri». (l.o)
«Il tempo che scorre non lo fa mai contro di voi. Si deve imparare ad assecondarlo, a stare al suo passo, ma nella propria direzione. Allora sarà vostro amico». (l.o)
«La nostra personale bussola interiore saprà indicarci la strada. Non è detto che sia un percorso senza ostacoli, pieno di imprevisti, ma anche sorprese. Sta a noi scegliere di seguirne la direzione». (l.o)
«Nessuna impresa è semplice. Nessun obiettivo è alla nostra immediata portata». (l.o)
«Quello che può la luce del sole. Quello che può la forza del mare. Quello che può la vetta di una montagna. Quello che può affrontare le sfide». (l.o)
«È come catturare un pesce. Pazienza e dedizione. Gli obiettivi sono la nostra pesca di vita. Abbiatene più d’uno». (l.o)
«Porto San Rocco. Trieste. Barcolana. Preparazione per la regata di domani. Si fa massa». (l.o) P.S. Caffè tanti, ma tutti di corsa. Oggi non si pensa. Si vive un po’.
«Siamo anche andati in barca alla Barcolana;Giuro. 282 Generale e 160 di categoria: su 1735. Butta via». (l.o)
«Le immagini dei ricordi che vi tornano alla mente sono beni preziosi da custodire gelosamente». (l.o)
«Siamo contenitori; immensi raccoglitori di emozioni, ricordi, sogni, speranze… Riempiamoci. Diamoci senso, non rimaniamo vuoti». (l.o)
«Siate come quelle passeggiate mattutine tardo autunnali quando l’aria ti pizzica le gote e la punta del naso». (l.o)
«Dedicatevi agli attimi, ai momenti quotidiani, per voi, per gli altri». (l.o)
«Lo spirito di adattamento non è semplice sopravvivenza. È la dimostrazione che sappiamo adattarci per raggiungere uno scopo per noi più importante». (l.o)
«Non pensate, dopo aver fatto un passo, alla fatica di farne un altro. Guardatevi alle spalle quanta strada avete percorso, quante sconfitte affrontato, quante disfatte digerito, quante sofferenze appianato. Cos’è in fondo un altro passo? E un altro ancora.» (l.o)
«Corri. Ma che sia una corsa verso un qualcosa, un obiettivo. Fermati. Non puoi sempre correre. Prenditi cura dei tuoi tempi. Non sono sempre i tempi di tutti: i tuoi sono tuoi» (l.o)
«Credi in quello che sai fare. È la misura del tuo posto nel mondo. È il tuo valore. È la tua essenza». (l.o)
«Liberatevi dei pesi. Quelli interiori, quelli che rallentano e bloccano il vostro benessere, ma non abbiate fretta nel farlo. Potrete gettarli via solamente quando avrete sbrogliato la matassa che li lega a voi. Datevi il tempo». (l.o)
«Abbiate cura delle vostre tristezze. Sono l’involucro del vostro benessere, si deve imparare a schiuderle». (l.o)
«Se faticate a credere in qualcosa perché tutto attorno è uno schifo, ricordatevi di voi stessi. Credete in quello che siete o in quello che vorreste essere. Del resto potete anche fregarvene». (l.o)
«Tutto corre sul filo dell’insensatezza in un equilibrio instabile. O almeno così ti sembra, non capendo che quello è proprio il tuo equilibrio. Bisogna impararlo a guardare con i nostri occhi e non con quelli altrui». (l.o)
«Regalatevi voi stessi. Vi ringrazierete e vi ringrazieranno». (l.o)
«Vi capiterà d’incagliarvi. Succede a tutti. Nel panico inizierete a tirare e a scappare, vorrete fuggire: incagliandovi ancora di più. Allentate la presa, lasciatevi liberi e liberi sarete». (l.o)
«L’idea. È un buon punto di partenza. Il rischio più grande è che se ci lavorate sopra, poi si realizza». (l.o)
«Non è che bisogna sempre dire qualcosa di intelligente. Basterebbe sedersi e imparare ad ascoltare. Le cose da dire, infine, verranno spontanee» (l.o)
«Il vuoto è uno spazio che aspetta di essere riempito. Non una condanna. Trovate, senza l’angoscia dell’immediatezza, ciò che naturalmente lo possa riempire». (l.o)
«Non decidete di non decidere. È una decisione che vi fa perdenti a prescindere». (l.o)
«Un sorso e ancora uno. È amaro alle volte il destino, ma va bevuto tutto se si vuole giungere alla parte dolce». (l.o)
«Dicono che da una caduta stellare, con forte impatto, cambi tutto. Credo che ci si debba semplicemente adattare; per sopravvivere. Per vivere». (l.o)
«Avanti! Imposta la rotta! Vedrai che da qualche parte, con una direzione, arrivi. Magari non dove ti aspettavi, ma dove dovevi». (l.o)
«Prospettiva: la magia che si fa realtà; l’incredibile che si fa certezza; l’intangibile che si fa materia». (l.o)
«Sapersi posizionare è una bella sfida. Dove? In qualsiasi contesto. Se si riesce a definire il proprio posto e nell’accettarlo a valorizzarlo, il più è fatto». (l.o)
«Volta la carta. Impara a guardare il sottosopra delle cose. Le prospettive sono essenziali» (l.o)
«Vi incito a trovare voi stessi. Non si fa dall’oggi al domani; eppure decidere di farlo – con ferma convinzione – è quanto basta». (l.o)
«Mai smettere di capire quello che ci circonda. Sarebbe come ormeggiare in un porto e andarsene abbandonando tutto a un destino inconscio». (l.o)
«Altresì importante resta l’equilibrio, che alle volte è formato da tanti piccoli disequilibri». (l.o)
«Fate riferimento a voi stessi, sia per darvi la giusta certezza che per sbugiardarvi». (l.o)
«Sai perfettamente che la tua mente ti può aiutare. Perché è la stessa che ti rema contro; se glielo concedi». (l.o)
«Credi! Non in una religione, buon dio. In qualcosa, in qualsiasi cosa: per te». (l.o)
«Aspetta. Capisci. Agisci. Non che sia semplice.» (l.o)
«La luce si sovrappone al buio ed esso alla luce stessa in un abbraccio universale. Siamo tenebra lucente e luce oscura. Lo spettacolo della natura umana». (l.o)
«Siate un equilibrio instabile sempre alla ricerca di un nuovo stato precario che vi dia il giusto sprone al piccolo, inevitabile, salutare cambiamento». (l.o)
«Perché mai l’altrui giudizio dovrebbe compromettere la fermezza delle vostre scelte? A meno che nemmeno voi ne siate convinti. Se sono vostre e vi fanno star bene siate fermi. C’è tempo per cambiare. Ma che sia sempre una vostra scelta». (l.o)
«Avete sbagliato? Quale tragedia. Avete imparato la lezione e vi sentiti diversi? Ecco, è quanto basta. Il resto verrà da sé». (l.o)
«Ripetetevi. Non è un male. Alle volte serve anche solo per la propria sicurezza». (l.o)
«Alle volte si deve osare e saltare nel vuoto. L’importante è farlo credendoci». (l.o)
«Vestitevi delle vostre qualità. Non piaceranno a tutti, ma è il solo abito che è giusto indossare». (l.o)
«L’impatto con la realtà ha sempre il suo perché. Non è dolore per lo scontro, ma sincera concretezza. Per tutti la parte più difficile da digerire». (l.o)
«Sperimentare, azzardare, provare; non sono una perdita di tempo se nell’atto vi è apprendimento. Indipendentemente dall’esito». (l.o)