Categoria: 1000 battute

Acqua al mulino

L’ossessionante, persistente e ripetitiva necessità di portare l’acqua al proprio mulino è una naturale propensione dell’uomo. Sembra una necessità inconscia e forse ne è bisogno primordiale. Eppure dalla modernità alla contemporaneità quest’acqua non è più cristallina, si è prima intorbidita di capricci, poi sporcata di preconcetti e infine inquinata di superficialità. Non è più un’acqua

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Prurito intimo

Non è scarsa igiene, sia chiaro. È qualcosa di più personale come la voglia di fare, l’impellente necessità di essere appagati dalla realizzazione di un’azione X che provoca piacere personale. Anche se questa è rivolta agli altri. Quindi sia esso volontariato, attivismo o semplice egocentrismo fattivo. Ecco. Ci avete riflettuto mai su come spendersi per

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Flusso di storia

Migranti, migrazioni. Se ne continua a parlare, a più riprese, con picchi d’innato interesse e a intervalli regolari, ma la costante (deleteria in quanto inutile) è quella di farlo, per bocca e mezzo di molteplici opinioni, politiche, sentimentali, da grandi filantropi o addirittura statisti. Quello che dibattiamo è una visione politica, sia essa di destra

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Lasciare il segno

Essere un giornalista, oggi, non è semplice per diversi motivi: crisi economiche, di carta, di etica, di casta, di politica, di relazioni, di luoghi e non-luoghi. Eppure ci sono moltissimi buoni giornalisti. Stanno sotto traccia, un po’ in disparte, fanno altri 5 o 10 lavori per mantenersi. Spesso, questi giornalisti, vi dicono che raccontare storie

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Il lunedì

Buongiorno! Oggi è lunedì. Il mio giorno preferito della settimana. Io amo il lunedì. Il lunedì è come il croccante. È buono il lunedì. Il lunedì non è il martedì. Sembra banale, ma val la pena sottolinearlo. Il lunedì è il lunedì! Ci sono tanti lunedì, ma questo è questo lunedì. Dobbiamo ringraziare il lunedì,

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Fare qualcosa

È questa soglia dei 30, che si avvicina impietosa, sghignazzando ironica sulla caducità umana che mi rende sempre più inquieto. È il bisogno di sapere che in questo mio spazio, in questo mio tempo, concesso fino all’improvviso eterno compostaggio, abbia in qualche modo lasciato un segno. Pur piccolo. Ma che mi renda sereno nel poter

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