Una giornata terribile. Ne sono successe di tutti i colori, ma non vi ammorberò con la storia della mia vita. Quanto sono due ore?
Categoria: Cose che non val la pena leggere
Ci sono tante cose che voglio gridarti a gran voce, che voglio dirti un po’ alla volta. Non le scriverò. Le ascolterai quando le nostre mani si stringeranno ancora.
Un’isola. Estremamente piccola nella vastità dell’Oceano Mare che la circondava, così minuta da apparire fragile, come se un’onda un poco più grande del normale potesse spazzarla via per sempre. Eppure se ne stava là, nel suo angolo di mondo a subire senza mai lamentarsi le intemperie e gli scherzi del tempo. Il mare la bagnava
Sono le sensazioni che più non capisco, credo di aver perso il conto dei giorni, ormai è tutta una routine, mi alzo e il cielo plumbeo mi irride, con una tazza di caffè fumante tra le mani poggio il palmo sulla finestra, quasi volessi toccare l’acqua, pioggia che bagna e che lava, vorrei che mi
Brevissimo trattato C’era una volta Nessuno. Nessuno non aveva nulla da dire, nulla da fare, nulla da proporre, nulla da condividere, nulla da mostrare. Nessuno sapeva di agire in un mondo molto diverso da ciò che lui era. Un mondo tangibile, fatto di sensazioni, di emozioni, di oggetti con varie dimensioni, colori e odori; un
Artigli che ti penetrano la carne che si attaccano al costato stringendo con estrema forza di passione, di ricordo.
«Che silenzio Jhonatan. Nella baia non s’ode una bava di vento, non il fruscio di una foglia né lo sciabordio del mare sul litorale. Tutto tace Jhonatan. Dal nostro bel faro ci siamo messi a guardare l’orizzonte aspettando che venissero a salvarci e nel frastuono della preoccupazione abbiamo agito sotto paure e timori. Eppure in
La pentola borbotta da sotto quel coperchio troppo grande per lei e sfiata fumi mefitici di inconcludenze. Questa non è una poesia. Ma.
«Sono davvero il solo a non capire?» «Capire cosa?» «Noi.» «Noi chi? Non c’è nessun noi. Guardati bene in torno. Noi chi?» «Io e te. Non vorrai dirmi che adesso non siamo più noi.»
Nudo. Quell’immago di me riflessa attonita, mi guarda perplessa.