Quattordici anni fa, di questi giorni, stavo dormendo su logori materassi poggiati su cigolanti brandine metalliche a castello, distribuite alla bene e meglio nella stiva di un battello in disuso, ormeggiato a qualche decina di metri dagli studios di Mtv, ad Amsterdam. Ci sono arrivato in compagnia di tre amici seguendo le tracce di una
Categoria: Racconto
Lì, su quella lastra di ghiaccio che sormonta il tracciato, senza ramponi, senza racchette, con a destra un erto lembo di monte che si alza vertiginoso verso sud-est e dall’altra il burrone, due pensieri te li fai e anche qualche conto personale. Siete mai stati in una stanza anecoica? È una camera capace di assorbire
Le sirene dell’ambulanza che si stanno avvicinando mettono sempre un certo brivido. Sussulto, penso che potrebbero essere dirette verso qualcuno che conosco. Mi chiedo chi.
Una giornata terribile. Ne sono successe di tutti i colori, ma non vi ammorberò con la storia della mia vita. Quanto sono due ore?
Artigli che ti penetrano la carne che si attaccano al costato stringendo con estrema forza di passione, di ricordo.
«Sono davvero il solo a non capire?» «Capire cosa?» «Noi.» «Noi chi? Non c’è nessun noi. Guardati bene in torno. Noi chi?» «Io e te. Non vorrai dirmi che adesso non siamo più noi.»
Nudo. Quell’immago di me riflessa attonita, mi guarda perplessa.
Non siete mai stati marinai se non vi siete persi in mezzo al mare, con la compagnia insidiosa delle onde che si infrangono sullo scafo e che sembrano indicare una rotta, mentre il vento ulula in altre vie e sulle vele portanti costringe il timone. L’orizzonte è curvo in lontananza, una leggera linea a distanza
Mi piace leggere quei libri che iniziano con la calda voce del narratore protagonista. Quando si sente la tranquillità e la pacatezza di chi il viaggio l’ha ormai concluso e sa che tutto è andato per il meglio. Mi piace immaginarlo, ancora sporco e sfiancato dalle innumerevoli fatiche, poggiarsi goffamente sulla sedia antistante la scrivania
Ci risiamo. Vorrei che non capitasse più, eppure ci risiamo. La frequenza di questi attacchi è schifosamente in aumento. “Un fenomeno passeggero” dicevano. Dottori, laureati in pompa magna, sicuri di una ragione infusa da crediti e ore di studio su tomi che altri hanno scritto per loro. È conoscenza questa? Prove sul campo? Che garanzie