L’ossessionante, persistente e ripetitiva necessità di portare l’acqua al proprio mulino è una naturale propensione dell’uomo. Sembra una necessità inconscia e forse ne è bisogno primordiale. Eppure dalla modernità alla contemporaneità quest’acqua non è più cristallina, si è prima intorbidita di capricci, poi sporcata di preconcetti e infine inquinata di superficialità. Non è più un’acqua
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Non è scarsa igiene, sia chiaro. È qualcosa di più personale come la voglia di fare, l’impellente necessità di essere appagati dalla realizzazione di un’azione X che provoca piacere personale. Anche se questa è rivolta agli altri. Quindi sia esso volontariato, attivismo o semplice egocentrismo fattivo. Ecco. Ci avete riflettuto mai su come spendersi per
Migranti, migrazioni. Se ne continua a parlare, a più riprese, con picchi d’innato interesse e a intervalli regolari, ma la costante (deleteria in quanto inutile) è quella di farlo, per bocca e mezzo di molteplici opinioni, politiche, sentimentali, da grandi filantropi o addirittura statisti. Quello che dibattiamo è una visione politica, sia essa di destra
Essere un giornalista, oggi, non è semplice per diversi motivi: crisi economiche, di carta, di etica, di casta, di politica, di relazioni, di luoghi e non-luoghi. Eppure ci sono moltissimi buoni giornalisti. Stanno sotto traccia, un po’ in disparte, fanno altri 5 o 10 lavori per mantenersi. Spesso, questi giornalisti, vi dicono che raccontare storie
Bisogna essere stati in mare un po’. Bisogna sapere cosa vuol dire vivere qualche giorno su di una barca con qualcuno che non conosci bene, facciamo pure con i vostri migliori amici, per semplificarla (e su di una attrezzata per farlo). Bisogna conoscere com’è il mare, non dalla spiaggia, sapere come si comporta a suo
Io li vedo come fosse ieri. Quei volti, quegli sguardi. Mi capita con sempre maggior frequenza di incontrare “quelli della mia età”. Quelli che erano giovani quando lo ero anch’io. Anche quelli che non ho mai conosciuto se non “di vista”, ma che ricordo perfettamente integrati nella loro compagnia. Quelli di quando si giocava in
Il mondo post apocalittico ha un fascino indescrivibile. Lo ha per me. Credo si possa capire molto di una persona da quanto timore ha verso l’estinzione del genere umano come oggi lo conosciamo in favore di mutaforma scardinati dai concetti di una società moderna contemporanea. Ci sono giorni che vorrei vivere in quel contesto, al
Buongiorno! Oggi è lunedì. Il mio giorno preferito della settimana. Io amo il lunedì. Il lunedì è come il croccante. È buono il lunedì. Il lunedì non è il martedì. Sembra banale, ma val la pena sottolinearlo. Il lunedì è il lunedì! Ci sono tanti lunedì, ma questo è questo lunedì. Dobbiamo ringraziare il lunedì,
È questa soglia dei 30, che si avvicina impietosa, sghignazzando ironica sulla caducità umana che mi rende sempre più inquieto. È il bisogno di sapere che in questo mio spazio, in questo mio tempo, concesso fino all’improvviso eterno compostaggio, abbia in qualche modo lasciato un segno. Pur piccolo. Ma che mi renda sereno nel poter
Ci vuole culo a diventare grandi. Ce ne vuole molto. Ci vuole che quel caso divinatorio o fatale ci conceda una sequenza ininterrotta di proroghe alle migliaia di cazzate che possiamo fare. E allora, quando leggo di morti premature, mi è inevitabile pensare alle centinaia di volte che ho evitato quella sorte. Ho perso il