Narrat te rumor, Chione, numquam esse fututamatque nihil cunno purius esse tuo.Tecta tamen non hac, qua debes, parte lauris:si pudor est, transfer subligar in faciem.(Marziale Epigrammi, I, LXXXVII) Avevo scritto questo articolo nel 2015 per Shackleton Blog, un progetto molto interessante naufragato per gli impegni pressanti di chi faceva parte di quel piccolo ristretto gruppo
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Ci vuole culo a diventare grandi. Ce ne vuole molto. Ci vuole che quel caso divinatorio o fatale ci conceda una sequenza ininterrotta di proroghe alle migliaia di cazzate che possiamo fare. E allora, quando leggo di morti premature, mi è inevitabile pensare alle centinaia di volte che ho evitato quella sorte. Ho perso il
Le sirene dell’ambulanza che si stanno avvicinando mettono sempre un certo brivido. Sussulto, penso che potrebbero essere dirette verso qualcuno che conosco. Mi chiedo chi.
Una giornata terribile. Ne sono successe di tutti i colori, ma non vi ammorberò con la storia della mia vita. Quanto sono due ore?
Ciao, Non ci conosciamo, però mi sono sentito in dovere di contattarti. Non so spiegare perché, ho sentito come se tra di noi ci fosse un legame speciale, unico e raro.
Più forte del sibilo acuto, sinistro e penetrante che strugge le orecchie dopo i grandi boati;
Ci sono tante cose che voglio gridarti a gran voce, che voglio dirti un po’ alla volta. Non le scriverò. Le ascolterai quando le nostre mani si stringeranno ancora.
Un’isola. Estremamente piccola nella vastità dell’Oceano Mare che la circondava, così minuta da apparire fragile, come se un’onda un poco più grande del normale potesse spazzarla via per sempre. Eppure se ne stava là, nel suo angolo di mondo a subire senza mai lamentarsi le intemperie e gli scherzi del tempo. Il mare la bagnava
Sono le sensazioni che più non capisco, credo di aver perso il conto dei giorni, ormai è tutta una routine, mi alzo e il cielo plumbeo mi irride, con una tazza di caffè fumante tra le mani poggio il palmo sulla finestra, quasi volessi toccare l’acqua, pioggia che bagna e che lava, vorrei che mi
Artigli che ti penetrano la carne che si attaccano al costato stringendo con estrema forza di passione, di ricordo.